Politica rosa nel Lodigiano: sono sedici le “sindache”

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l’analisi | La guida amministrativa dei centri lodigiani più piccoli sempre più spesso si coniuga al femminile:

Politica rosa nel Lodigiano: sono sedici le “sindache”

Il drappello si amplia con due prime cittadine che fanno salire a 15 i Comuni della nostra provincia con al vertice una donna.

oriana ghidotti nuova sindaca di brembio

Fuori due uomini, dentro due donne. Meloni e Schlein fanno scuola, e la guida politico-amministrativa anche dei piccoli centri sempre più spesso finisce nelle mani di una donna. Dopo la mini-tornata elettorale di domenica e lunedì, il  drappello dei sindaci in rosa si amplia di due nuove sindache, Oriana Ghidotti a Brembio e Susanna Casali a Turano, e oggi le donne alla guida dei Comuni della provincia sono 15, un quarto del totale degli amministratori, 16 con la vicina Miradolo. In termini numerici. Le donne ai vertici delle amministrazioni sono ancora lontane dalla parità, ma è forse la percentuale più alta mai avuta in provincia, il 25 per cento. E dai territori limitrofi arrivano altre presenze femminili, come a Miradolo nel Pavese appunto, o nel Sudmilano a San Zenone e Vizzolo. La rivoluzione in rosa della politica lodigiana parte da febbraio. Alle elezioni regionali, infatti, nel Lodigiano sono state elette, per la prima volta, due candidate donne, Patrizia Baffi e Roberta Vallacchi. Dopo anni di dominio maschile, già 5 anni fa il Lodigiano era rappresentato da due donne, la stessa Patrizia Baffi e Selene Pravettoni, ma quest’ultima era entrata in surroga a Pietro Foroni diventato assessore. A febbraio sono stati i voti a premiare le due esponenti politiche lodigiane. Un segnale, piccolo, che ormai la differenza di genere in termini elettorali è sempre meno considerata, e ci mancherebbe altro.
Allo stesso modo nel territorio si contano ormai 15 sindaci donna che guidano Abbadia Cerreto, Borghetto, Borgo, Casaletto, Vidardo, Cervignano, Cornovecchio, Galgagnano, Graffignana, Mulazzano, Salerano, Santo Stefano e Terranova, cui si sono aggiunte da ieri Brembio e Turano.

Donne sindaco schierate e amministratrici ormai storiche, come la borghettina Giovanna Gargioni o a Salerano Stefania Marcolin, e altre con posizioni politiche più sfumate e con una forte vocazione civica.

Mancano all’appello, proprio le città: Lodi, Codogno, Casale, Sant’Angelo e Lodi Vecchio, dove la lunga egemonia maschile è stata infranta nel 2017 da Sara Casanova a Lodi, costretta però ad abdicare l’anno scorso. 

Quasi sicuramente, però, nessuna delle attuali sindache potrà raggiungere il record lodigiano di longevità in carica di una donna. Maria Bernabei, la Thatcher del Lodigiano, fu sindaco di Casale dal 1951 al 1967 per la Dc, e sotto la sua  guida si costruì il Villaggio Pilota , aprì il casello A1, si realizzò la caserma dei
pompieri e la Lever arrivò nel Lodigiano. Quando si dice «donna».

Da “Il Cittadino” di Mercoledì 17 maggio 2023

Andrea Bagatta

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