Si è appena concluso il mese di Marzo, un mese che abbiamo dedicato all’ascolto e al sostegno delle donne del nostro paese, con una serie di iniziative che abbiamo voluto chiamare “Bremb.ioDonna”.
Leggi qui racconto delle singole iniziative.
Dal 12 al 19 marzo, si è tenuta la mostra del Travelling Festival dal “Festival della Fotografia Etica di Lodi” del fotografo Vincent Tremeau, “One Day, I Will” che tramite i suoi ritratti a giovani ragazze travestite da chi volevano diventare da grandi, ha raccontato la situazione sociale in cui queste ragazze vivono.
La mostra è stata visitata da molte persone, tra cui anche diverse scolaresche, le cui insegnanti ci hanno riportato il loro riscontro personale e quello dei giovani alunni e alunne, certamente colpiti e ognuno con la sua storia “preferita”.
Il primo incontro si è svolto presso il bar Ethnic e abbiamo incontrato alcune mamme; le domande che abbiamo rivolto loro sono state abbastanza dirette: “Quali sono le esigenze attuali e quali opportunità creare per i bambini ma anche per le mamme?”. Dalla chiacchierata sono emersi alcuni spunti, che elenchiamo di seguito.
- Cred: le famiglie necessitano di maggiore certezza e celerità nella presentazione dell’offerta.
- La proposta di iniziative di aggregazione durante l’anno, per esempio la “Notte in tenda” che si fece qualche anno fa in collaborazione con la Protezione Civile, o laboratori creativi durante il periodo invernale perché i bambini sono sempre più esigenti in termini di attività.
- Mensa scolastica: emerge un malcontento comune sia sul recente aumento imposto sui buoni pasto, sia sulla qualità dei cibi proposti, poichè i bambini stessi non gradiscono quanto viene offerto (è stato riportato un esempio sulla proposta di un mapo per merenda, piuttosto aspro).
- Baby sitter e aiuto compiti: per questa tematica si è discusso affinchè il Comune possa fare da facilitatore tra domanda e offerta. Analogamente a quanto pensato per le addette alla cura della persona per le persone più anziane, si è pensato a un elenco di persone al quale le famiglie che ne hanno bisogno, possano fare riferimento.
- Centro sportivo: si lamenta una poca fruibilità della tensostruttura per un utilizzo spontaneo da parte delle mamme, ad esempio per delle partite di pallavolo.
- Parchetto Gianni Rodari di via Caravaggio: si lamenta uno scarso rispetto degli orari di apertura che a volte genera delle difficoltà sulla fruibilità del parco stesso; è stato richiesto di trovare soluzioni riguardo la scarsa manutenzione dal taglio dell’erba alla disinfestazione per le zanzare.
- Parchetto di via XX Settembre: anche a seguito del nuovo quartiere delle vie Brembiolo e Bellaria, si fa sempre più sentita l’esigenza di una riqualificazione di questa area verde esistente.
Questo è stato un evento che pensato in modo più originale: sedute sul prato del Parchetto “Gianni Rodari”, in un pomeriggio soleggiato, abbiamo parlato di benessere legato allo sport/ginnastica, e dei benefici della meditazione insieme a Daria Cremonesi, insegnante di yoga e pilates, ed Emma Ruggieri, insegnante di pole dance e ginnastica posturale.
È stato più un incontro tra donne “amiche”, donne di diverse età ed esigenze, ma che volevano capire e condividere la propria idea di benessere fisico, di ginnastica e meditazione.
Emma Ruggieri ci ha condiviso la sua esperienza come insegnante, ed è stata un’idea condivisa che la ginnastica, lo sport o comunque l’attività fisica in generale, non devono essere pensati solo con lo scopo di perfezionarsi fisicamente (glutei o addominali tonici e scolpiti), ma soprattutto come un mezzo per sentirsi bene, conoscere il proprio corpo, comprenderlo ascoltando i segnali che lui stesso ci sottopone. Sport e movimento vissuti per sentirsi meglio, non come un’imposizione dettata da canoni estetici o performance da raggiungere.
L’intervento di Daria Cremonesi, invece, ci ha ricordato l’importanza di portare attenzione a un gesto che diamo quasi per scontato, quello della respirazione e l’abbinamento alla pratica della meditazione; il respiro come alleato per una maggiore apertura dei movimenti, come mezzo per rilassarci durante i momenti di tensione, e per accompagnare al meglio i momenti di attività fisica.
Ai due interventi sono seguiti gli interventi personali delle partecipanti all’incontro, che coprivano diverse fasce di età, le quali confermavano come l’attenzione alla meditazione e al respiro, alle pratiche di yoga e pilates, stanno trovando sempre più spazio anche tra i suggerimenti nella medicina tradizionale. Avendo apprezzato questa iniziativa, le donne presenti hanno richiesto che possa diventare un momento da riproporre più spesso.
L’incontro con l’ostetrica Eleonora Biffi si è svolto presso il Bistrot 85, attorno a un tavolo con donne di diverse età ed esigenze: la più piccola si trovava ancora nel pancione della sua mamma!
L’intervento di Eleonora Biffi era volto a far comprendere come l’ostetrica non è solo quella figura sanitaria presente in sala parto, ma che accompagna le donne durante le varie fasi di vita: dalla preparazione al primo ciclo mestruale, fino a oltre la menopausa.
Si è parlato di voler introdurre una serie di iniziative, come ad esempio:
- momenti di divulgazione per portare l’attenzione a temi meno conosciuti, ad esempio quelli legati al pavimento pelvico,
- iniziative più pratiche, in collaborazione con l’ASST di Lodi e la rete dei consultori del territorio, affinchè ci sia seguito alla dimissione dall’ospedale dopo il parto, attraverso lo strumento delle visite a domicilio da parte delle ostetriche (home visiting) anche per le puerpere che partoriscono in un ospedale fuori dalla nostra provincia, caso che può capitare non solo per scelte personali ma anche per esigenze legate al caso specifico;
- diffondere l’importanza dello screening per i tumori femminili e della vaccinazione contro l’HPV anche fuori dalla fascia di età per cui oggi questo vaccino è gratuito;
- iniziative di confronto per le donne della fascia d’età più vicina alla menopausa affinchè vengano accompagnate con maggior consapevolezza.
Sia da questo incontro che da quello precedente, è stato chiaro a tutte come temi legati alla salute di genere siano temi di cui tener conto nelle politiche socioassistenziali di un’Amministrazione Comunale, per questo motivo abbiamo previsto diversi punti in questo ambito.
L’ultima iniziativa che si è svolta per “Bremb.ioDonna” ha visto come ospite Alessandra Locatelli, psicologa e presidente dell’Associazione “Io per Te” di Codogno, insieme ad alcune socie e soci.
“Io per Te” contribuisce a creare una forte consapevolezza socio-culturale in merito al tema della violenza di genere, attraverso formazione, informazione, sensibilizzazione e raccolta fondi, e conta un numero notevole di soci, sia donne che uomini, un dato degno di nota poiché è importante che di “violenza di genere” si parli anche tra uomini.
Durante questo incontro, che si è svolto presso “Dalla Je Cafè“, Alessandra Locatelli ci ha raccontato come è nata l’associazione, il forte riscontro che hanno avuto nella loro comunità, ma anche le difficoltà che incontrano nel far comprendere come la violenza di genere sia un tema che va al di là della violenza fisica.
Come associazione, mettono in campo diverse iniziative, tra cui una per gli studenti delle classi 4^ e 5^ superiore, dove viene discusso il tema del saper riconoscere le proprie emozioni e quelle degli altri, per saper interpretare correttamente i segnali dell’altro, e saper rispettare anche i “no” e gli spazi emotivi dell’altra persona.
Un’altra iniziativa, che può essere di ispirazione anche per il nostro contesto, è una serie di eventi in cui diverse donne vengono aiutate per l’inserimento nel mondo del lavoro, dalla stesura del curriculum vitae, alla ricerca anche tramite mezzi digitali (e il social network LinkedIn) e al follow up delle stesse, per seguirle durante lungo tutto il percorso, anche dopo l’assunzione in azienda e la gestione dei possibili conflitti sul luogo di lavoro.
Tutte le loro iniziative sono tenute grazie alla partecipazione delle socie e dei soci professionisti e competenti nell’ambito in cui si offrono volontari.
Abbiamo concluso la serata con una condivisione di esperienze, dove il comune denominatore era lo stereotipo di genere, e di come sia radicato in ognuno di noi, pur inconsapevolmente, e dall’interrogarsi sull’ origine di questi, dal contesto familiare, fino alle serie tv, film o cartoni animati visti da bambini o libri che si tramandano da generazioni.
In conclusione, possiamo ritenerci soddisfatti del dialogo costruttivo che ogni singola iniziativa ha instaurato, dandoci spunti per arricchire il nostro programma elettorale.
Ringraziamo tutte le attività commerciali che ci hanno ospitati, le relatrici ospiti per il loro prezioso contributo e per il tempo che ci hanno dedicato, e tutte le partecipanti ai vari eventi.
Leggi qui di seguito gli altri articoli in cui abbiamo parlato di “Bremb.ioDonna“